giovedì 14 gennaio 2010

LA TOMBA DEI VIVI

"la casa è la tomba dei vivi"   proverbio tuareg

non me ne vogliano urbanisti architetti ingegneri ed imprenditori edili...ma abbraccio pienamente il proverbio.
in fondo,considerando la vita un percorso,o,meglio,un viaggio,nessun proverbio potrebbe suonare meglio.
il grande simone monticelli (www.advrider.it) apre il suo spazio dedicato ai viaggi ed alle moto col suo
"chi viaggia vive due volte",dove il viaggio, conoscenza, movimento e  curiosita' esprimono vita.
un proseguimento ideale sarebbe la citazione di un altro detto tuareg,in cui si afferma che dio ha creato il deserto e l'ha dato all'uomo perchè in esso potesse ritrovare se stesso.
i concetti riallacciano perfettamente la mia visione principale,quella che forse è la spiegazione del tutto.dallo spleen di baudelaire alla voglia di incosciente esplorazione che ha portato uomini sulla luna.
voglia di spazio,voglia di perdersi,voglia di poter vedere senza limiti,di allontanarsi all'infinito con lo sguardo.
chi vive nel deserto ha sviluppato la vista in modo eccezionale.è facile imbattersi in chi ci dice "guarda la"...indicando qualcosa che per noi è il nulla(in quanto non riusciamo a vederlo).l'abitudine a vivere nel grande nulla affina l'attezione ad ogni minimo movimento,fa raccogliere con gli occhi il balzo di un gerbillo a centinaia di metri di distanza.
il grande nulla.quel grande nulla che improvvisamente si manifesta come il tutto,la totalita' dello spazio,il monumento allo spazio stesso...la causa principale di quel bisogno di perdersi che molti hanno chiamato mal d'africa.
male diagnosticabile in soggetti che,con lo sguardo perso lontano continuano a scavalcare dune ed esplorare savane equatoriali anche seduti in una poltrona...in quel simulacro di mondo che noi occidentali veneriamo come un tempio.nella casa che i tuareg paragonano ad una tomba.

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